Le stagioni del vino: l'estate

21 Giugno 2018
Dopo il risveglio primaverile la vigna entra nella fase della "vita evidente", in cui nulla succede per caso e nessun fattore è trascurabile. 
 
La vite, per divenire frutto, necessita dell'ausilio di molti fattori. 
 
Della terra che, con il calore del sole, libera la sua ricchezza interna affinché la vite possa nutrirsi per crescere e passare da pianta e grappolo.
L' acqua, che durante la primavera ha risvegliato la natura, si alterna all’aridità del sole estivo, per far crescere il frutto donandogli il giusto grado zuccherino che, poi in cantina, diventerà alcool.

Non bisogna dimenticare che il frutto ha preso forma anche grazie un'importante collaborazione col mondo animale: le api che nel loro migrare, da fiore in fiore, hanno garantito una buona impollinazione del fiore.

In questo meraviglioso cerchio naturale si inserisce l’opera dell’uomo, costante e attenta, un uno dei momenti più delicati della vigna.

Tra maggio e giugno la vita germoglia e già qui si ricerca la qualità andando a selezionare i migliori tralci attraverso una potatura leggera al fine di permettere al sole di arrivare meglio alla pianta e far maturare i grappoli.
A luglio si esegue il diradamento ossia l’eliminazione di alcuni grappoli che non saranno utilizzati per la vinificazione, con l’intento di giungere alla più elevata uniformità finale dell’uva.
 
Un vino di qualità, per essere tale, deve nascere dalla vigna con un insieme di accorgimenti che vadano a migliorare ogni passaggio, dalla pianta al frutto.
Una tale cura già nel campo fa sì che in cantina non ci sia bisogno dell’abuso di correttori artificiali per “sistemare” il mosto e poi il vino.

La qualità del vino già in vigna è uno dei nostri valori aziendali. I nostri vini pertanto hanno un ridotto apporto di solfiti, tra cui spiccano i nostri “Adamo” ed “Eva”, vini a cui non aggiungiamo solfiti in cantina.