Il rosa, colore delicato e profumo dell’ottimismo, è indiscutibilmente la sfumatura di vino che merita più attenzione in questo momento storico. Il Chiaretto di Bardolino non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione di cavalcare l’onda e parte dalla sponda veronese del lago di Garda alla conquista del mercato statunitense.
L’impegno della giornalista Katherine Cole
I seminari dedicati ai sommelier saranno condotti da
Katherine Cole, una tra le principali esperte internazionali di rosati, e autrice del
libro Rosé All Day: The Essential Guide to Your New Favorite Wine. «Anche durante la pandemia, sommelier e buyer hanno mantenuto la loro influenza e il ruolo di creatori di tendenze», spiega la giornalista americana. Che continua: «Per questo motivo, con il Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino, offriremo quattro seminari Zoom ad alcuni tra i principali sommelier americani. Penso che grazie a questa iniziativa sentiremo parlare molto di Chiaretto». L’intento è, inoltre, quello di fare conoscere ai partecipanti il
movimento Rosautoctono, nato per promuovere i vini rosa storici italiani.
«Perché», prosegue Cole, «qui negli Stati Uniti siamo affascinati dalle uve autoctone e dalle tradizioni vinicole di lunga data. Il fatto che il Chiaretto abbia entrambe queste caratteristiche, avrà una certa risonanza».
La percezione all’estero dei rosati italiani
Secondo quanto riportato dall’esperta, negli Usa la maggior parte dei consumatori non è ancora a conoscenza delle alternative ai rosati provenzali, spesso troppo cari, o ai rosati locali a basso costo, ma anche bassa qualità. Il momento è, però, propizio perché i rosati italiani sono sempre più al centro dell’attenzione. «Da una parte, nei supermercati sono arrivati i nuovi Prosecco Rosé, che sono vini festosi e rinfrescanti, ma anche poco costosi; dall’altra ci sono, invece, i consumatori che cercano vini di fascia più alta. Questi ultimi sono consapevoli dei dazi sui vini francesi, quindi vanno alla ricerca di alternative di alta qualità», afferma Katherine Cole. Che conclude: «Credo che il Chiaretto abbia tutte le carte in regola per sottrarre quote di mercato ai rosé francesi».
L’opinione di Elizabeth Gabay
Anche secondo la Master of Wine
Elizabeth Gabay, che ha pubblicato il
libro “Rosé: Understanding the Pink Wine Revolution”e ha recentemente spiegato
il ruolo della Provenza nella rivoluzione rosa, il Chiaretto, «vino fresco, dal frutto croccante e dal buon rapporto qualità-prezzo, avrà l’opportunità di aumentare le sue vendite all’estero».
Cavalcare l’onda rosa
Infine,
Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio di tutela del Chiaretto e del Bardolino, commenta: «Grazie alle azioni di comunicazione intraprese dal
Consorzio, il Chiaretto di Bardolino ha ormai acquisito una considerevole reputazione sulla stampa americana. La nuova campagna vuole sfruttare la crescita della categoria dei rosé negli Stati Uniti per allargare la presenza e la distribuzione di questo vino». Alla luce della crescita generale di questa tipologia, «quello attuale risulta un momento perfetto per intervenire con una campagna specifica dedicata al mercato americano», conclude Cristoforetti. Grazie a questa nuova onda rosa, il Chiaretto di Bardolino e le sue Cantine potrebbero, dunque, aprire la strada internazionale anche ad altri rosati italiani.
Crediti: Civiltà del Bere
https://www.civiltadelbere.com/chiaretto-bardolino-campagna-promozionale-usa/?fbclid=IwAR3lponQgvcHOQVAeBR-J-G4ygnM70-1WbiscMdFk5M_Vlbh4q0srF4Mze8